La Displasia Congenita dell'Anca

Che cos'è


È una delle patologie ortopediche più frequenti che si manifestano alla nascita. Normalmente sono colpite le femminuccia e purtroppo la causa non è ancora conosciuta ma esistono diverse soluzioni che dipendono dalla gravità del problema.

La diagnosi precoce è fondamentale perché permette di privilegiare strategie terapeutiche meno aggressive.


La diagnosi


La diagnosi di LCA è basata su delle manovre cliniche (Ortolani-Barlow) e soprattuto sull'uso dell'ecografia.

Inoltre in passato si consideravano a rischio tutti i bambini nati da parto podalico. Ma ormai l'uso dell'ecografia come screening perinatale ha fatto perdere valore a questa teoria.

Bisogna anche ricordare e sottolineare come l'ecografia non andrebbe mai eseguita prima dei 60 giorni di vita in quanto un esame condotto troppo precocemente non ci mette del tutto a riparo da falsi negativi. Questi possono essere facilmente spiegati dalla associazione delle cause endogene con quelle esogene che possono far diventare un anca apparentemente normale in displasica.

Dopo 60 giorni dalla nascita la valutazione ecografica si mostra più attendibile e si può quindi classificare la LCA utilizzando la classificazione di Graf.


Il Trattamento


Una diagnosi rapida (nei primi mesi di vita) ci permette di privilegiare strategie di trattamento meno aggressive.

La classificazione di Graf ci aiuta nella indicazione al tipo di trattamento.

Nei casi lievi (1b, 2a, 2b di Graf) è sufficiente un semplice mutandina divaricatrice da applicare sul pannolino.

Nei casi più gravi (2c, 2d, 3a di Graf) si possono utilizzare diversi tipi di divaricatori che hanno dimostrato una validità scientifica, tra questi i più utilizzati sono il Pavlik ed il Milgram entrambi prediligono la flessione delle anche ed una modesta abduzione.

Questi trattamenti sono normalmente risolutivi e l'andamento del trattamento che consiste nel centramento epifisario, cioè della testa nell'acetabolo, e nell'ossificazione del ciglio può essere seguito ecograficamente.

Se invece siamo di fronte ad un'anca lussata o che non si riesce a ridurre perché c'è un ostacolo alla riduzione o perché i muscoli adduttori e dello psoas sono retratti. In questi casi pertanto si rende necessario una prima fase di trazione dell'arto per si stendere la capsula seguita da una seconda fase,in narcosi, che prevede un esteso release di tali muscoli seguita da una immobilizzazione in gesso per mantenere l'anca flessa e abdotta.