Il piede torto congenito


Il piede torto è una patologia che si manifesta alla nascita del bambino ed è considerata a più comune malformazione delle ossa e delle articolazioni nei neonati:
si verifica in 1 bambino su 1.000.
Al momento non si conosce la causa del piede torto, ma molto probabilmente si tratta di un disordine genetico: vista l'alta familiarità confermata dalla probabilità di avere un secondo bambino affetto da questa malformazione in  1 caso su 30.
I geni responsabili della malformazione del piede torto si attivano tra la dodicesima e la ventesima settimana di vita fetale; durante la gravidanza l'ecografia morfologica è in grado di diagnosticare la patologia.

Il piede torto può essere unilaterale o bilaterale ed è stata riscontrata una maggiore incidenza nei maschi rispetto alle femmine.

I genitori di un bambino nato con piede torto possono essere sicuri che il loro bambino, se curato, non avrà nessun tipo di handicap e sarà perfettamente in grado di condurre una vita normale e qualsiasi tipo di attività sportiva.


Caratteristiche


L'equinismo è l'atteggiamento del piede con iperflessione plantare superiore ai 90°, che può essere dovuto ad una retrazione del tendine di Achille, mentre il talismo è la deformità inversa con un'iperflessione dorsale del piede;

Il varismo è la deviazione all'interno dell'asse longitudinale del piede, mentre il valgismo è il suo opposto;

La supinazione è l'atteggiamento che solleva la pianta del piede sul lato interno dello stesso ovvero l'appoggio prevalente sul lato esterno, mentre la pronazione porta al sollevamento della pianta del piede sul lato esterno ovvero l'appoggio prevalente sul lato interno.

Ci sono vari gradi di supinazione e pronazione.


Tipologia


-piede equino-varo-supinato, che costituisce il 70% dei casi

-piede talo-valgo-pronato, 10% dei casi

-metatarso varo o adotto, 15% dei casi

-piede piatto-valgo o reflesso, 5% dei casi


Trattamento


Attualmente il metodo più utilizzato e quello di Ponseti, la terapia deve essere precoce, nelle prime settimane di vita, per una buona riuscita della stessa e si effettua con manipolazioni seguite dall'uso di gessi che svolgono una funzione correttiva. Dopo il quinto mese si procede con un intervento chirurgico per l'allungamento del tendine di Achille, che può essere associato in base alla necessita a capsulotomia.


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