Il piede Piatto

Che cos'è


Il piede valgo pronato più conosciuto come piede piatto è un abbassamento dell’arcata plantare interna di entità variabile, che può nei casi più gravi raggiungere un completo appiattimento.


Esistono due forme cliniche di piede piatto infantile: flessibile e rigido

• il piede piatto flessibile e’ la varieta’ piu’ comune, (95%), frequentemente associato a lassita’ articolari generalizzate.

E’ una forma benigna, sempre asintomatica, spesso associata ad altri disturbi posturali (ginocchio valgo e antiversione femorale).

• Il piede piatto rigido, caratterizzato da rigidita’ e dolore del piede, associato a condizioni patologiche congenite come fusioni tarsali o astragalo verticale.

A seconda dell’entita’ della deformazione distinguiamo inoltre 4 gradi di deformità, caratterizzati da diverse impronte plantari osservabili al podoscopio o all’esame baropodometrico.


Cosa fare?


Preoccupazione frequente nei genitori, il piede piatto è forse la prima causa di visite ortopediche pediatriche. Bisogna però sottolineare che i bambini alla nascita presentano un piede piatto ed è nel corso della crescita che si forma la volta plantare; solo quando si raggiunge l’età di 10-12 anni si può considerare maturo il piede.

il trattamento

Vi sono differenti opinioni in merito all’efficacia del trattamento conservativo che si basa su esercizi (detti cavizzanti) che possano aiutare il piede a maturare, come stare in punta di piedi e muovere l’alluce, oppure sull’uso di plantari che possano aiutare in senso positivo la maturazione del piede.

I plantari sono certamente utili nei bambini piccoli che presentano una grave deformità del piede perché aiutano il paziente ad ottenere un bilanciamento del postura ma non sono una garanzia di risoluzione del problema.

Tuttavia il piede matura o non matura quasi indipendentemente dalle azioni esterne.

Qualora, intorno alla pubertà, il piede non sia maturato e persista un piattismo importante dell’arcata mediale, esiste la possibilità di eseguire un piccolo intervento chirurgico che è in grado di ottenere la correzione dell’arcata del piede. Si tratta di un intervento non precoce, semplice e poco invasivo, deciso insieme al ragazzo e alla famiglia perchè non è indispensabile ma utile al miglioramento della qualità della vita che comunque deve basarsi su clinica e radiografie.


Il Trattamento Chirurgico


Il trattamento chirurgico consiste nell’inserimento di una vite nel calcagno a livello del seno del tarso – sito anatomico che si trova davanti al malleolo esterno – attraverso una mini-incisione. Il giorno dopo il paziente viene dimesso con uno stivaletto gessato che dovrà portare per 20 giorni.

Solo in un’esigua percentuale di casi si verifica un’intolleranza alla vite, che può creare fastidio e anche dolore: in questo caso il trattamento è inizialmente conservativo con terapia farmacologica, fisioterapia strumentale e manuale. Se il dolore persiste ed è molto invalidante, la vite viene rimossa; in questo caso il 35% circa dei piedi mantiene lo stesso la correzione.

Questa patologia quasi sempre si manifesta bilateralmente, ma l' intervento chirurgico verrà però eseguito inizialmente solo su un piede e solo dopo 6-8 mesi si procederà al secondo piede. quali siano i miglioramenti e le reazioni alla vite inserita. Spesso capita che il secondo piede vada “spontaneamente” a posto dopo l’intervento sul primo, poiché l’operazione va ad agire su un sistema di controllo motorio complesso, regolato dal midollo spinale, che permette un ricondizionamento delle forze muscolari che agiscono su entrambe i piedi.

Non bisogna però sottovalutare il problema quando il piede è maturo e si presenta piatto. Se non si cura, infatti, il bambino quando diventerà adulto potrà soffrire di una deformità evidente con dolore e difficoltà nel cammino.